Il mandarancio
Cosa c’è di meglio che raccogliere la frutta direttamente dalla propria pianta?
Ebbene, oggi qui a Tarallucci e vino abbiamo fatto proprio questo?
Siamo andati in giardino, abbiamo ammirato uno splendido albero di mandarancio, cercato tra le foglie i frutti già maturi, li abbiamo raccolti e poi mangiati!
Una vera delizia…
Ed ora eccoci qui a condividere con voi qualche informazione su questo dolcissimo frutto che ci piace davvero tanto: il mandarancio.
Innanzi tutto c’è da dire che spesso il mandarino, il mandarancio e la clementina sono confusi fra loro, invece è bene differenziarli perché sono sicuramente simili ma non identici ed hanno delle caratteristiche diverse.
Il protagonista del nostro approfondimento di oggi nella nostra sezione sulle Curiosità Gastronomiche comunque è il mandarancio, cioè un ibrido fra mandarino e arancio.
C’è da dire che non esiste una vera e propria classificazione uniforme a livello internazionale fra mandarini e mandaranci, ma possiamo di seguito elencare alcune tra le più importanti differenze:
- la taglia maggiore della pianta di mandarancio, che vanta anche una superiore resistenza al freddo e presenta foglie più larghe;
- al mandarancio manca il tipico profumo del mandarino e il frutto, di taglia maggiore, ha una buccia più spessa, dal colore arancione acceso, così come la polpa;
- l’apporto di calorie nel mandarancio è inferiore, ma a sua volta superiore rispetto all’arancia.
Per ciò che riguarda invece la clementina, possiamo definirla una variante del mandarancio, la più diffusa e coltivata in Italia, la cui origine non è del tutto chiara e ci sono svariate ipotesi.
In ogni caso, la caratteristica più importante e apprezzata della clementina è l’assenza di semi.
Per ciò che riguarda le proprietà del mandarino, del mandarancio e della clementina sono simili e caratterizzati da un forte apporto di potassio, di fibre e soprattutto di vitamina C.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!